un log di viaggio

San Diego {Photolog}

Point Loma . San Diego . California . Agosto.2016

Siamo su una Nissan Sentra, grigio metallizzato, diretti a Point Loma per visitare alcuni punti turistici, premo con leggerezza sulla stellina che avevo precedentemente memorizzato su Google Maps e seguo le indicazioni del fidato navigatore. E’ sempre andata bene…

Entro pochi chilometri però, le case si fanno sempre più rade e lasciano il posto ad altissimi e tetri recinti di filo spinato. “Tutto ok!” penso, il memoriale è circondato da una base militare e il faro è sull’estremità, è plausibile che ci siano le classiche recinzioni.

Intravedo una sorta di casello, anche in questo caso, essendo il Cabrillo National Monument statale, ho pensato fosse normale trovare un piccolo punto di controllo con la guardia di turno ad osservare le auto in ingresso al parco, ne avevamo già visti altri.

Avvicinandomi noto che la guardia di turno non è una ma sono due, e in particolare non sono due semplici ranger con aria amichevole pronti a dare informazioni, ma due marines, due marines pesantemente armati con giubbotto antiproiettile e vistosa scritta NAVY, un po’ come nei film.

Non posso fare retromarcia, la strada ha una sola corsia e sono chiuso in coda. A questo punto comincio ad avere qualche dubbio, alimentato anche dalla presenza di una enorme telecamera presente sopra il piccolo casello.

Intimorito abbasso il finestrino sapendo di aver già commesso un errore, scusandomi cerco di spiegare che eravamo diretti al monumento nazionale ma per qualche motivo il navigatore ci ha portati li, il militare non traspare alcuna emozione, sguardo gelido, mi invita a fornirgli i passaporti e posteggiare l’auto in una piazzola limitrofa.

Forniamo i documenti e rimaniamo saggiamente chiusi in auto per 20 minuti senza proferire parola e senza alcun tipo di risposta. Sentiamo finalmente voci in lontananza, erano i due militari, parlavano alla radio con la polizia, l’americano stretto non ci ha permesso di capire molto ma una cosa sembrava chiara, stavano parlando di noi.

Dopo 10 minuti arriva un’auto della polizia, si affianca alla nostra, ne esce una figura che ci proietta direttamente all’interno dello stereotipo di poliziotto medio americano: donna di colore, non esattamente in forma, sguardo sicuro e camminata ciondolante.

Vedendoci visibilmente scossi ci spiega la situazione: siamo stati filmati dalla telecamera, ogni cosa o persona che viene filmata da quelle telecamera, se non è schedata deve essere verbalizzata e documentata.

E’ la prassi di sicurezza per quelli che provano ad entrare nella

BASE NAVALE DI POINT LOMA

Nel frattempo ci aveva riportato i passaporti (che temevamo di non rivedere più) ma ci porta via le patenti e ci chiede dove soggiorniamo, indirizzo preciso e i nostri prossimi piani. In quella situazione non è stato semplice mantenere la calma ma ho rispiegato per bene il tutto con malcelata tensione.

Finalmente convinta della nostra buona fede sparisce con i nostri documenti per altri 10 minuti per poi tornare e indicarci la via per uscire dalla base pregandoci di non tornare e di evitare la telecamera.

Il punto di interesse era in linea d’aria a 200m dall’ingresso della base, toccando la stellina col “pollicione” senza guardare attentamente ho inavvertitamente puntato il navigatore all’ingresso di una base militare.

Ovviamente sto cercando di abbandonare questo sistema di selezione dei punti d’interesse. Sono stati 40 minuti lunghissimi.

point loma

La vista dal satellite rende bene la dimensione del cimitero, e… si! quelle che vedete ordinate nell’immagine sotto sono tutte lapidi bianche:


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