un log di viaggio

Open post

Il Todai-ji di Nara { PhotoLog }

Il Todai-ji è semplicemente monumentale, talmente grandioso da oscurare gran parte delle bellezze che trovate in Giappone.

Abbiamo avuto la fortuna di vederlo totalmente illuminato nella serata del Nara Tokae Lantern festival, un enorme privilegio dato che normalmente chiude alle 17.

L’ingresso in questo caso era gratuito e c’era talmente poca gente che non potevamo crederci.

Nara durante la giornata viene totalmente invasa da migliaia di persone ed è difficile viverne la magia. Qui erano le 8 di sera e il complesso era quasi tutto per noi.
La sala principale del Todai-ji è la costruzione in legno più grande del mondo e contiene una enorme statua in bronzo del Buddha, potete intravedere la testa del Buddha dalla finestrella centrale del tempio in foto:

l’avete trovata?

Curiosità e Informazioni:

  • Il tempio è uno dei maggiori del Giappone e concentra gran parte delle scuole Buddiste. In passato era il centro delle Sei Scuole Buddista di Nara, il cuore del potere religioso del paese negli anni in cui Nara era pure capitale.
  • Nel 784, la capitale giapponese fu spostata da Nara a Nagaoka per ridurre l’influenza che il tempio aveva nei confronti del governo.
  • All’interno trovate una ricostruzione dell’originale complesso (distrutto e ricostruito più volte) che oltre ad essere molto più grande prevedeva anche 2 immense pagode ai lati, erano le più alte di tutto il Giappone (7 piani, oltre 100 metri), per comprendere la dimensione di queste torri attualmente trovate l‘antenna di una di queste nel parco.
  • Il festival delle lanterne di Nara è un’occasione unica per vivere il luogo in un contesto fantastico, capita al centro della settimana dell’Obon (la festa dei morti) che è circa a metà Agosto.
  • Il parco di Nara è invaso da migliaia di Cervi bellissimi, fate attenzione e rispettate gli animali,

Ci trovi anche qui:

Fai un salto sul nostro nuovo blog e scopri tutti i nostri consigli per organizzare al meglio il tuo prossimo viaggio!

Open post

Forza e Magia del Monte Fuji (Fujisan)

Alloggiando a Tokyo, avevamo riservato al “Day-Trip” per il monte Fuji una slot di 3 papabili giorni, intercambiabili sulla base della visibilità.

Dopo due giorni di nuvole, non ci restava che partire per Kawaguchico nel terzo e ultimo giorno disponibile, ultima spiaggia.

Arrivati alla stazione troviamo un intenso muro di foschia a nascondere il Fuji e questo è un bel problema se ci sei andato apposta e se in quella zona il 90% delle attività sono “fuji-centriche”. La gentilissima signora del centro visitatori ci ha però  incoraggiato sul restare in zona in quanto secondo la sua esperienza esisteva una concreta possibilità  di miglioramento.

Non so cosa glielo facesse credere, la giornata era da lupi, sembrava novembre con annesso grigiore e nuvolotti neri diffusi. Insomma una di quelle giornate veramente grigie, senza appello.

Con “rinnovato entusiasmo” nel pomeriggio prendiamo il treno per la famossima Pagoda Chureito di Fujiyoshida che offrirebbe una spettacolare vista sul Fuji ma si trova in cima a un piccolo monte e per raggiungerla occorre salire 400 scalini.

E’ quasi sera ma decidiamo di procedere salendo le interminabili scalinate nonostante il tempo non accenni a migliorare, se non è dedizione e fiducia questa.

La cosa assurda di quella giornata particolare che me la farà ricordare per sempre è che, dopo una ore di delusioni e speranze, tutte le nuvole si sono miracolosamente dissolte lasciandoci davanti ad un tramonto pazzesco che anche nella foto non si capisce quanto è bello.

Incredibilmente,  dopo 30 [trenta] minuti, è tornato il grigio e la foschia.

Non so quale entità superiore abbia guidato la nostra giornata ma di certo, è stato quasi magico.

Open post

Cosa vedere a Liverpool

Liverpool è famosa al grandissimo pubblico principalmente per 2 cose e mezzo: i Beatles, il calcio e il Titanic. Poi vi spiego perché il Titanic vale “mezzo”.

Il tour che segue è tarato su 3 giorni con 2 giorni utili per visitare la città.

Si può arrivare a Liverpool sfruttando il suo comodo aeroporto oppure atterrando all’ infernale aeroporto di Manchester (personalmente lo reputo uno dei peggiori in cui sono stato).

Se optate per la seconda opzione, risparmiate qualcosa volandoci su con Ryanair e una volta la, una breve tratta in autobus vi porta direttamente al centro di Liverpool.

Cosa vedere a Liverpool

Dirigetevi subito verso il Mersey, la zona che affaccia sul fiume è certamente la più affascinante e ricca di luoghi di interesse. Potete cominciare visitando il Museum of Liverpool oppure io consiglio vivamente l’ingresso (a costo zero) al Museo Marittimo.

Qui troverete un’ala interamente dedicata alla storia del Titanic, un’altra aerea dedicata al Mauritania e tante aree tematiche per ripercorrere la lunghissima e celebre storia marittima della città. Concludete la serata con una passeggiata lungo il fiume.

Spostatevi poi più a sud verso il Royal Albert Dock, in mattinata visitate i 2 Musei più importanti della città: la Tate Liverpool (sede distaccata della Tate Gallery di Londra) che contiene interessanti opere di arte contemporanea e l’imperdibile museo dei Fab-Four: “The Beatles Story”. Concedete a quest’ultimo almeno un paio d’ore, il biglietto è molto costoso ma vi assicuro che ne vale totalmente la pena, anche se non siete fan sfegatati del gruppo inglese.

Passeggiate verso il centro della città passando per i bellissimi palazzi della zona del porto (ricordo che l’intero sistema portuale della città è dichiarato Patrimonio UNESCO). Andate a bervi qualcosa al mitico Cavern Club, luogo con una storia molto bella e curiosa. E’ famoso per aver ospitato centinaia di volte i Beatles e molti altri famosi gruppi del periodo. Trascorrete la serata in uno dei famosi pub del centro. Liverpool è una città molto viva e chiassosa la sera.

Infine dedicate una mezza giornata all’imponente Cattedrale della città

Domande & Risposte 

  • Se vi state chiedendo il motivo per il quale sul Titanic c’era la scritta “Liverpool”, dovete sapere che  la città era solo il porto di registrazione  e ovviamente il luogo dove aveva sede la società che lo gestiva (White Star Line). La nave venne costruita a Belfast. I bacini di carenaggio di Liverpool tutt’ora visibili non erano sufficientemente grandi.
  • Periodo migliore per andarci? Noi ci siamo stati anche per Capodanno, temperatura tollerabile ma piove spesso.

Curiosità

  • Il Royal Liver Building è un bellissimo grattacielo costruito tra il 1908 e il 1911 è il secondo edificio più alto della città ed è stato il più alto d’Europa dal 1911 al 1932,
  • La cattedrale di Liverpool è semplicemente ENORME, è l’ottava più grande cattedrale del mondo
  • Del Cavern Club originale non rimane quasi nulla, venne in parte demolito; Riaprì il 26 aprile 1984, in una vera e propria riproduzione del vecchio locale, con addirittura gli stessi mattoni.

Open post

Venezia e il Canaletto {Panorami d’Arte}

Non mi sono mai particolarmente interessato alla pittura e in generale dell’arte del ‘700,  ma ci sono alcune eccezioni.

Una di queste è il Canaletto, famoso principalmente per le sue eccezionali ed evocative vedute di Venezia, una delle mie città italiane preferite.

Era un vedutista, le sue opere erano caratterizzate da una perfezione estrema nella riproduzione dei dettagli e soprattutto da un’ accurata resa cromatica dell’atmosfera.

Vedendo un quadro del Canaletto pare quindi di esser li, a Venezia, nel 1700.

Per perfezionare il risultato utilizzava talvolta una tecnica prettamente “fotografica”, la camera oscura. In questo modo riusciva a riprodurre fedelmente le geometrie e le prospettive.

Le opere del Canaletto sono una sintesi fenomenale di molte cose che mi affascinano: Venezia, la precisione nei dettagli, la cura delle geometrie nelle fotografie e il realismo cromatico.

Uno dei miei quadri preferiti del Canaletto è questo:

Risultati immagini per canaletto s giovanni
Campo Santi Giovanni e Paolo e Scuola Grande di San Marco, 1725, olio su tela, 125×165cm

Il Campo Santi Giovanni e Paolo è una delle “piazze” più grandi di Venezia, si trova al confine del sestiere di Castello, e mi ha sempre attirato particolarmente per il bellissimo edificio della Scuola Grande di San Marco (centro del quadro).

Ogni volta che vado a Venezia posso anche non passare per piazza San Marco ma sicuramente non manco di trascorrere un po’ di tempo in questo Campo.

L’ultima volta ci son stato di sera, vi invito veramente almeno una volta a farvi un giro dopo cena in alcuni dei punti meno battuti, Venezia al buio ha un fascino forse ancora superiore a quello che ha durante il giorno.

Dopo una giornata trascorsa nella ressa di turisti, qui non c’era nessuno.

Ho scattato una foto.

Risultati immagini per warhol

Mostre in Corso

CANALETTO E VENEZIA

Dal 23 febbraio al 9 giugno 2019 – Venezia – Palazzo Ducale – Appartamento del Doge

Il Settecento veneziano con le sue luci e ombre si snoda lungo le sale di Palazzo Ducale, nel racconto di un secolo straordinario e del suo protagonista: Giovanni Antonio Canal, il Canaletto.

Open post

Panorami Cosmici: Matera {Videolog}

“Arrivai ad una strada che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera”

e ancora:

“Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante.”

Cosi scriveva Carlo Levi in “Cristo si è fermato a Eboli“.

Parole che pesano come macigni e descrivono con una potenza straordinaria l’origine della parabola che porta Matera da vera e propria vergogna nazionale a patrimonio Unesco e poi a Capitale Europea della Cultura 2019.

Nel video che segue ho raccolto alcuni dei panorami più belli sui sassi ma vi assicuro che rendere il fascino unico e malinconico di questa spettacolare città è per molti versi una sfida persa in partenza.

Consigli e Curiosità:

  • I sassi di Matera sono di proprietà demaniale e fino a 20-30 anni fa erano totalmente disabitati. Abbandonati a se stessi.
  • Nel 1952 lo stato italiano impose ai 2/3 degli abitanti dei sassi (17000 persone) di abbandonare le proprie case per trasferirsi nei nuovi rioni.
  • Consiglio una visita al Palombaro Lungo, una storia incredibile. E’ una enorme (ENORME) cisterna scavata nel ‘700 per la conservazione dell’acqua. Successivamente caduta in disuso è stata murata e dimenticata senza chiuderne la falda che la alimentava. Negli anni ’90 nel corso di alcuni scavi è stata scoperta, quasi piena d’acqua. Fino a quel momento, Matera ha quindi convissuto inconsapevolmente con una bomba da 5 MILIONI di litri d’acqua pronta ad esplodere. Oggi è stata svuotata ed è totalmente visitabile.

Open post

La pazzesca vista sul Gruppo delle Odle dal Seceda

Personalmente inserisco i panorami delle dolomiti italiane nella top-5 dei panorami naturali più belli del mondo.

Bella scoperta direte voi, eppure io azzardo di più, le paragonerei persino alla vista sul Gran Canyon per la quale sicuramente spenderò in futuro due parole su questo sito.

Le dolomiti italiane sono ogni volta una scoperta, ogni volta un mondo nuovo, sono pazzesche viste la mattina e sono totalmente diverse viste al tramonto.
Tra i tanti “panorami cosmici” come mi piace definirli oggi vi racconto della impressionante vista sul gruppo delle Odle la cui cima più alta è il Sass Rigais, a pari merito con la cima della Furchetta, entrambe raggiungono la quota di 3.025 metri.
Il gruppo delle Odle come dice Wikipedia, è una catena montuosa delle Dolomiti che assieme al gruppo del Puez costituisce la maggior parte del territorio del parco naturale Puez-Odle, contornato dalla val Badia, val Gardena e val di Funes, in Alto Adige.
E’ ovviamente una meta molto ambita ed è stata fotografata dai migliori artisti mondiali che riescono a fare cose tipo questa o tipo questa, per dire.

Nel mio piccolo sono partito la mattina presto, arrivare a scattare questa fotografia è relativamente semplice, le alternative sono molte ma vi lascio le due più battute:
– Da Ortisei, funivia Ortisei->Funes poi la Funes -> Seceda, volendo la seconda parte d’estate la potete anche fare a piedi se siete allenati o volenterosi
– Da Santa Cristina, funivia Col Raiser, breve tratto a piedi, quindi prendere la funivia Fermeda
Entrambe i percorsi attraversano luoghi fantastici, ideali per trascorrere una giornata tra le nuvole.
Arrivati alla Croce del Seceda, il punto più alto si gode di un panorama mozzafiato a 360°, trovate anche una installazione circolare che vi illustra tutte le cime che trovate attorno a voi.

Da qui una breve camminata conduce al punto panoramico sul gruppo, con verdi prati dove stendersi e godersi la vista.
In secondo piano, in ombra, le 3 torri di Fermeda con la caratteristica forma oscura ed enigmatica, subito dietro le cime del Sass Rigais e del Furchetta, per una vista che incanta e assorbe totalmente, imponente e sterminata. Bomba.

seceda

Seceda . Val Gardena . Italia . Agosto 2018

Informazioni Pratiche:

La soluzione più comoda è la combinazione
CABINOVIA ORTISEI – FURNES + FUNIVIA FURNES – SECEDA
Il costo di un biglietto andata e ritorno è di 32€ per adulto ma è proporzionato alla dimensione dell’impianto lungo più di 4km e mezzo.

Vi lascio una mappa per orientarvi:

Panorama Seceda

Ci trovi anche qui:

Fai un salto sul nostro nuovo blog e scopri tutti i nostri consigli per organizzare al meglio il tuo prossimo viaggio!

 

Open post

Panorami di Porto {Videolog}

È quasi impossibile decidere cosa amare di più di Porto.

Rimarrete subito conquistati dalla grandiosità degli edifici coperti di piastrelle colorate (azurejos) che fiancheggiano ogni strada. Nello scoprire la città l’atmosfera rilassata e carismatica della gente del posto vi farà sentire come a casa. 

Se poi vi dico “Porto” voi subito pensate al vino, giustamente, gran parte della proposta turistica della città verte proprio sull’ottimo vino liquoroso ma vi assicuro che c’è molto altro da vedere.

Una città vibrante, i bellissimi panorami, gli ottimi ristoranti e il comodissimo aeroporto sul quale potete volare veramente per due soldi, fanno di Porto una meta ideale per un weekend lungo.

Evitando i mesi invernali ed essendo particolarmente fortunati col vento non dovreste aver alcun problema di meteo.

Noi ci siam stati nei 3 giorni più disastrati e piovosi dell’anno probabilmente.

Il tempo non era quindi adatto per fare le belle foto cosi, ho fatto un video, raccogliendo i migliori panorami della città.

Ci ho messo una musichetta talmente soft che se ci bevete una cioccolata calda mentre lo guardate vi scalda il cuoricino.

Ricordo sempre il primo viaggio a Porto per esser stato uno dei rientri più traumatici della mia vita, abbiamo il volo alle 7 di sera di Domenica, il tempo fuori è da lupi.

Superando la pioggia battente e il vento oltre i 60km/h arriviamo all’aeroporto e notiamo come il volo che doveva portarci a casa era già in ritardo di 2 ore causa neve all’aeroporto di partenza.

Gli aerei non riescono ad atterrare per la tempesta, la scena dei tentati atterraggi me la ricorderò per sempre: arrivati a pochi metri dalla pista venivano sballottati come se fossero ramoscelli per poi riprendere quota, non oso immaginare la paura dei passeggeri.

E’ quasi l’1 di notte quando veniamo messi sulla pista sotto l’acqua ad aspettare mezz’oretta perché l’aereo stava arrivando ma l’aeroporto stava chiudendo. Ci imbarchiamo e dopo un decollo da brividi, arriviamo a Bergamo alle 3 di notte sotto la neve. Strade completamente bianche, prendiamo la macchina per poi arrivare a Mantova alle 5 ad una velocità media di 50-60 km/h.

Alle 8 ero al lavoro.

Lunedì top.

Consigli e Curiosità:

  • Se potete, evitate Dicembre e Gennaio
  • Il famoso ponte che collega Porto a Vila Nova de Gaia (Ponte Dom Luís) è una delle icone della città, e basta vederlo per capire che è stato progettato da Eiffel, si quello della torre
  • Gran parte dei locali che offrono le degustazioni di Porto non si trovano a Porto, ma a Vila Nova De Gaia, sull’altra sponda del Douro.
  • La città è colonizzata dal mitico brand di Porto: Sandeman

Porto . Portogallo . Dicembre 2017

Open post

Arles e Van Gogh, il potere dell’arte sulla follia {Panorami d’Arte}

Sono passati circa 14 anni dalla prima volta che vidi una mostra di Van Gogh, ero alle superiori e ci portarono in gita in quel di Brescia, al museo di Santa Giulia.

Ricordo pochissimo di quella giornata grigia ma ci sono cose che rimangono indelebili, la pazzesca tonalità di uno dei girasoli presenti in mostra e il blu intenso del cielo dello sfondo del cipresso.

La mostra si intitolava appunto “L’avventura del colore Nuovo” combinata con Paul Gauguin, grandissimo amico di Van Gogh.

Figlio della scuola realista con il suo “i Mangiatori di Patate“, il suo primo capolavoro datato 1885, demolisce i dogmi della pittura del suo tempo.

Estremo riassunto di tutti gli elementi che faranno di lui un artista rivoluzionario. Osservatelo bene, non esprime il fascino della vita rustica ma una semplice cena povera, il colore predominante è marrone sterco, scuro come le sue prime tele, talmente spesso e pastoso che il quadro sembra quasi scavato nella tela, è quindi la perfetta unione tra pittore e soggetto, mentre dipinge si sente contadino.

Da allora la svolta nella sua arte che, nonostante la collaborazione col fratello mecenate Theo, non trovava acquirenti. Non smette mai di dipingere, 864 tele in meno di 10 anni e più di 1000 disegni per una produzione che ha del maniacale.

La natura della sua arte, ha suscitato grandi controversie, alcuni sostengono esser totalmente originata dalla pazzia che gradualmente consumava l’artista. Io preferisco vederla in altri termini, l’arte era più un suo rifugio dal mondo che non lo comprendeva, dalla solitudine, dall’epilessia dilagante; l’estrema cura e complessità rilevabile nelle sue tele smentisce ogni forma di perplessità riguardo il suo stato mentale, nel suo lavoro si legge il pieno controllo dell’opera, del colore e del dosaggio.

Arles e Van Gogh, il potere dell’arte sulla follia

Il periodo finale della sua vita è considerato il periodo più tormentato ma anche il più prolifico dal punto di vista artistico.

Van Gogh si trasferì ad Arles (sud della Francia) il 20 febbraio del 1888, aveva 34 anni, folgorato dall’intensità della luce provenzale. Nel paese trovate un interessantissimo percorso tematico su Van Gogh che vi conduce nei luoghi dei suoi quadri più importanti (Notte Stellata su Rodano per citarne uno).

Tra tutti i quadri inclusi all’interno del percorso quello che più mi ha emozionato è stato sicuramente quello al ponte di Langlois, il quadro è parte di una serie di dipinti del 1888 ed era esposto alla mostra di cui ho scritto in apertura di post. Precisamente questo:

lang=it
Il ponte di Langlois, Vincent van Gogh, 1888, olio su tela 59×74 cm

Vi assicuro che trovarsi in un luogo ritratto da un dipinto famosissimo è una cosa molto emozionante, anche se non siete amanti dell’arte.

Il ponte in oggetto è intatto, immacolato e calato ancora nel suo contesto.

Van Gogh si toglie la vita 2 anni dopo, a 37 anni sparandosi all’addome, dopo aver già provato diverse volte il suicidio mangiando la sua stessa pittura dai tubetti.

La storia straziante, triste, di un genio, con una sensibilità incredibile, una visione rivoluzionaria; è la vittoria dell’arte, della sua arte, sulla follia che lentamente l’ha consumato fisicamente ma mai nel suo modo di vedere il mondo.

Curiosità

  • Ritratto del dottor Gachet è il quadro più costoso di Van Gogh, battuto all’asta per 82.5 milioni di dollari, attualmente il suo valore si aggira sui 135 milioni di dollari.
  • Arles è una città romana con ben 112 siti che dal 1981 sono patrimonio Unesco. L’anfiteatro, Il teatro antico Augusto, I criptoportci del Foro, le Terme di Costantino. Troviamo poi gli Alyscamps, necropoli cristiana, con il viale immortalato da Van Gogh.
Open post

Il Pont du Gard, una meraviglia del passato

Arriviamo al parco adiacente al Pont du Gard in una bellissima giornata primaverile, superato un breve sentiero si apre davanti a noi la splendida opera di ingegneria antica.

Definire in poche e semplici frasi la maestosità di questa architettura risulterebbe a di poco riduttivo, partiamo col dire innanzitutto che, nonostante i suoi 2.000 anni di storia, la struttura è ben conservata ed era parte di una immenso acquedotto lungo almeno 50km.

In calce a questo post vi lascio nella sezione dedicata alle curiosità un elenco di “finezze” che rendono quest’opera talmente formidabile da essere dichiarata patrimonio UNESCO.

Il contesto è molto piacevole, alcuni ragazzi improvvisano tuffi in quel che rimane del fiume Gardon mentre la maggior parte delle persone si accampa negli ampi giardini in riva.

Il ponte è interamente percorribile all’altezza della prima arcata, vi assicuro che è veramente impressionante notare la precisione quasi maniacale con cui  è stato studiato progettato e realizzato. Prendendo poi uno dei tanti sentieri che salgono al livello superiore posto a 50m d’altezza (dove scorreva l’acqua per intenderci) si può godere di una vista incredibile sull’intera area.

Nel tornare verso l’auto notiamo una coppia di neo sposini impegnati nello shooting del matrimonio, location perfetta direi.

pont du Gard

Consigli e Curiosità:

  • Il Pont du Gard è il ponte antico più alto del mondo.
  • Le arcate inferiori sono alte 22m, più o meno quanto un palazzo di 6-7 piani.
  • Sempre in tema di numeri, è lungo più di 270m ed è alto quasi 50, quanto il Colosseo.
  • La precisione con cui è stato studiato l’acquedotto è tale che da un estremo all’altro crea una pendenza dell’ 0,4%, utile a far scorrere l’acqua con una determinata velocità.
  • E’ rimasto in attività per almeno 500 anni.
  • E’ composto da blocchi pesanti fino a 6 tonnellate.
  • Il ponte è rappresentato sulla banconota dei 5€ non potevo perdere l’occasione:

Un post condiviso da Fabio Ballasina (@fabiolog) in data:

Pont du Gard . Giugno 2016

Open post

Bratislava, la magnifica capitale della Slovacchia

Bratislava Old Town . Gennaio 2016

Bratislava non è esattamente una delle mete turistiche più battute ma la capitale slovacca è una bellissima cittadina, ordinata, pulita, piena di cose da fare e vedere, tanti giovani e un bel movimento serale.

In ampio sviluppo, la romantica cornice sul Danubio e i prezzi bassi rendono questa incantevole città una tappa perfetta per un tranquillo weekend.

Nonostante il meteo non prometta nulla di buono arriviamo prima di pranzo nella città vecchia ai piedi dello scenografico castello (Hrad) che ospita il parlamento nazionale.

Ci fermiamo a pranzare in un localino abbastanza inconsueto dove non capiamo una parola del menu e i camerieri fan fatica a spiegarsi in inglese; morale della favola, ordiniamo cose a caso sperando che tra queste ci sia una zuppa per riscaldarci un po’.

Chi è stato nell’est-europa sa che questa è una delle cose da NON fare. Poco male, ci arrivano dei temibili crauti in umido che riusciamo a buttar giù solo grazie all’ottima birra media al costo di 1,60€.

Usciti dal ristorante camminiamo un po’ per il bellissimo e caratteristico centro (totalmente pedonale) finchè, nel giro di 10 minuti, dal nulla cosmico la situazione diventa più o meno cosi:

bratislava

Consigli & Facts:

  • Il centro storico è popolato da curiosissime statue;
  • L’enorme sviluppo della città degli ultimi anni ha portato ad un grossissimo sviluppo urbano, trovate quindi molte architetture moderne.
  • Dista solo 60km da Vienna;
  • Visitate lo spettacolare castello sede dei Celti, Romani e Slavi, oggi ospita collezioni del Museo Nazionale Slovacco. Da lassù la vista è eccezzionale.

Posts navigation

1 2
Scroll to top