un log di viaggio

Paradigma di Vita

Io da bambino ero un soggetto borderline, lo ripete in continuazione mia madre; eppure facevo cose come tutti i bimbi comuni: progetti con le Lego che Calatrava in confronto è un designer di battiscopa, leggevo Topolino come se fosse il New York Times, giocavo col pallone di spugna nel garage di casa ed esultavo ai gol come fossi Messi, adoravo le macchinine e facevo gli spettacoli organizzati con mia cugina e mio fratello.
Eravamo gente avanti noi, a nove anni già presentavo telegiornali, facevo pubblicità, suonavo flicorni contralti rubati per l’occasione a mio padre e se chiedete in giro, le VHS di queste performance “live” sono più quotate delle bobine originali di Psyco di Hitchcock.
Da piccolo ero una sorta di cartoon-addicted, mi sono sempre sparato cartoni animati come se piovesse a Londra, il mio preferito era forse Alice nel paese delle Meraviglie, videocassetta registrata da RaiUno con annessa pubblicità, nemmeno la dignità di averlo originale.
Oltre a questo adoravo “Il giro del mondo in 80 giorni”, era una vhs di quelle che si trovano nei giornali, un po’ “taroccate” a 2 spiccioli, che duravano tra l’altro pochissimo.


Mi piaceva che questo personaggio, bruttino e con la voce a tratti insopportabile girasse cosi tanti posti, ne son sempre stato profondamente affascinato, cosi come per Alice, adoravo il fatto che vivesse un sogno infinito con creature fantasmagoriche.
Ci segnano molto i cartoni che vediamo da piccoli, dopo anni riusciamo a ricordarne particolari incredibili, poi arriva il giorno in cui, per sbaglio, alla tv becchi la prima visione del pagliaccio “It” e capisci che nulla sarà più come prima. La vita è in salita, è ora di crescere.


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