un log di viaggio

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Amsterdam {Photolog}

Amsterdam Red light district . Novembre 2015

Mecca di veri e propri pellegrinaggi, Amsterdam è universalmente riconosciuta come LA città della trasgressione. Dal mio punto di vista invece, dipende anche molto da quale sia la vostra concezione di “trasgressivo”. La prostituzione e il consumo di droghe leggere sono ad esempio tollerati, status che non ha eguali in Europa (se non per Christiania a Copenaghen).

Nonostante il nome, il “Red Light District” (uno dei tre quartieri a luci rossedella città) è fondamentalmente turistico, frequentato prevalentemente da famiglie e curiosi. Non commettete però l’errore di considerare questa città come un grosso paese dei balocchi dove tutto è fantastico e libero; per strada non si fuma, per strada non si beve, la prostituzione ok ma solo dove è previsto. Certo, ci sono i coffeeshop, pieni di turisti, molti italiani; ci sono i negozi che vendono [pseudo]droghe leggere e tutti gli strumenti per fumare ma onestamente la cosa non mi ha trasmesso particolare senso di “trasgressione”, io ci ho visto solo un gran business.

Veniamo a noi, dovete sapere che scattare foto nel quartiere a luci rosse è severamente vietato, la zona è videosorvegliata, un po’ come tuti gli angoli della capitale.

Personalmente sapevo del divieto ma come ogni pessima persona ho estratto la macchina fotografica per scattare una foto al contesto, nulla in particolare, mi piacevano le tonalità rosse (è pure il mio colore preferito). Tutto ok ho pensato, attorno a me non vedevo nudità e pericoli di fotografare cose che non dovevano essere fotografate cosi ho scattato UNA [brutta] foto.

A questo punto mi sposto di pochi metri per sfuggire alla pioggia tenendo la macchina fotografica in basso. Con passo da fantasma mi si avvicina un tizio vestito completamente di nero, sguardo truce, mi guarda ed esclama “fossi in te la metterei via” [non ricordo la frase inglese ma il concetto e il tono era quello].

Non ho altre foto.

red light amsterdam

Consigli & Facts:

  • Nonostante sia una meta turistica è un vero quartiere a luci rosse, ci son le prostitute che si offrono in vetrina, nude. Non esattamente per i bimbi.
  • Ad Amsterdam c’è un grosso business dietro i coffeeshops e i coffe shop, informatevi prima
  • Non bevete la birra per strada, è severamente vietato
  • Il torto peggiore che potete fare ad un “local” è camminare sulle piste ciclabili. non fatelo assolutamente.

AGGIORNAMENTO

Marzo 2019:

La popolarità del quartiere attrae ogni giorno migliaia di turisti con conseguenti problemi di ordine pubblico, pulizia e fastidio per le prostitute, che vengono continuamente fotografate e faticano a ricevere i loro clienti.

A partire da Gennaio 2020 saranno VIETATI i tour guidati nel quartiere. E’ la prima misura adottata dalla città volta a tutelare gli interessi delle prostitute e l’importanza storica del luogo. Se ne parlava già a novembre dell’anno scorso.

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Torre di Belem, la solitaria fortezza di Lisbona

Torre di Belém . Lisbona . Agosto 2015

Parliamoci chiaro, la torre di Belém e il vicino monastero dos Jerónimos sono talmente belli che l’UNESCO ha pensato di includerli nei beni protetti.

La torre in particolare, vuoi per la sua posizione, vuoi per la sua architettura in stile manuelino portoghese è uno dei simboli di Lisbona. Calata in un contesto magnifico è il perfetto punto di arrivo (o di partenza) per una passeggiata in riva al fiume Tago, il più lungo della penisola iberica.

Arriviamo alla torre di Belém dopo aver visitato frettolosamente il monastero, volendo si può entrare anche all’interno della piccola torre fortificata, onestamente spoglio e superfluo. Abbiam preferito soffermarci nel pizzale adiacente e godere del fantastico clima ventilato della location.

Ritornando a piedi verso il centro storico di Lisbona prima di raggiungere il famosissimo monumento alle scoperte, affianchiamo una moltitudine di immobili pescatori, erano fissi, quasi di pietra.

La luce del tramonto rende il contesto magico, senza la silhouette della torre di Belem sullo sfondo non ci sembrerebbe nemmeno di essere in città a Lisbona.

torre di Belém

Percorso Consigliato:

Andata – METRO Belém

tratto a piedi: visita monastero dos Jerónimos, museo Berardo, Torre de Belém e  monumento alle scoperte

Ritorno – METRO Alcantara-Mar

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Lisbona e l’ Electrico 28 {Photolog}

Se vi dico “la città dei sette colli” voi pensate subito alla nostra capitale, eppure, molte altre città al mondo sorgono su 7 colli. Tra queste, Lisbona!

La capitale del Portogallo è costruita su sette imponenti colli collegati alla parte bassa attraverso affascinanti funicolari e ascensori.

Oltre a questi, sotto la categoria “moversi a Lisbona” troviamo il mitico Electrico 28, un normalissimo tram cittadino che è diventato uno dei simboli della città portoghese. Se passate da Lisbona mettetevi in coda a una delle tante fermate del centro storico e godetevi il suo bellissimo tragitto, tra incantevoli mirador e strettissimi passaggi a tu per tu con le finestre delle case degli abitanti. Assolutamente vietato sporgere le braccia al di fuori del rumoroso e antiquato mezzo di trasporto.

Nel corso di una delle nostre tante scarpinate su e giù per allucinanti scalinate, siam passati sotto l’imponente e massiccia Sè di Lisbona. La famosissima Cattedrale portoghese, è un importante snodo per la mobilità locale così, cerchiamo di farci strada tra la moltitudine di turisti murati sul ciglio della strada alla ricerca di una foto composizione della cattedrale con il tramino.

Io preferivo una foto più dinamica, con il tram che mi veniva addosso dopo essersi per un attimo incrociato e sfiorato con un’ altro identico.

Ricordo di aver atteso per almeno 20 minuti l’incrocio perfetto di 2 tram ai piedi della cattedrale.

L’attesa non è stata vana. Questo è uno dei pochi casi in cui credo (sono normalmente molto critico con me stesso) di aver scattato una buona foto di street photography, tizia sorridente compresa.

lisbona electrico 28

Sè de Lisboa . Lisbona – Agosto 2015

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Alentejo dove il tempo sembra essersi fermato

Praia do Castelejo . Alentejo . Agosto 2015

Arriviamo dalla caotica zona dell’Algarve, estrema costa sud del portogallo, una regione che lascia sentimenti contrapposti; dalle bellissime emozioni delle zone solitarie dei promontori di Sagres fino alle terribili realtà del turismo di massa di Albufeira.

Decidiamo di “svoltare l’angolo”, tecnicamente passare dalla costa sud alla costa ovest, esposta all’oceano, leggendaria patria di surfisti (vedi Nazarè).

La prima regione che si trova è l’Alentejo, una terra che, oltre a garantire selvagge e solitarie spiagge remote, è una delle zone vinicole più importanti della nazione, dopo la regione del Porto ovviamente.

Dopo una lunga strada montana arriviamo al piccolo parcheggio della Praia do Castelejo, la giornata è da lupi, considerando il fatto che ci sono 20 gradi, le nuvole viaggiano alla velocità della luce e il vento forte spazza via i granellini di sabbia trasformandoli in proiettili.

Sulla spiaggia non c’è nessuno, solo un padre che gioca a calcio col figlio, in un ambiente surreale, quasi astratto, incorporeo. La sensazione di quel momento è stata talmente forte che la ricordo vivida  ancora oggi.

Sembra Novembre, è Agosto.alentejo

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Sagres e il Cabo de São Vicente

Cabo de São Vicente . Sagres . Agosto 2015

Ci sono località relativamente vicine e accessibili che hanno l’incredibile capacità di farti sentire ai limiti del mondo conosciuto.

Sagres (posto esattamente sulla punta estrema del portogallo) ha questo potere, non solo perché ad Agosto abbiamo tranquillamente e serenamente cenato con zuppa calda di pesce date le temperature, ma anche perché fondamentalmente li non c’è nulla per km. A Sagres trovate solo un minuscolo paesino e un’infinità di ventosissimi promontori.

Tra questi il più suggestivo è sicuramente il Cabo de São Vicente con le sue vertiginose scogliere verticali alte fino a 80m.

Siamo arrivati al capo per il classico tramonto sull’oceano. Decidiamo di fermarci oltre per scattare qualche fotografia in compagnia dell’incessante fortissimo vento gelido. Non avevamo considerato anche il drastico calo della temperatura (10°-15°) quando il sole scompare all’orizzonte.

Nonostante questo, vestiti in perfetta tenuta “beach-style”, riusciamo a raggiungere il bellissimo faro da sempre punto di riferimento per i naviganti

In genere l’aggettivo “vertiginose” rende bene l’idea di un qualcosa che ti lascia veramente a bocca aperta, ma vi assicuro che trovarsi davanti a queste falesie è pazzesco. Cercavo quindi un modo per renderne l’imponenza, cosi ho individuato un piccolo gruppo di persone e le ho fotografate.

sagres

Facts:

E’ impressionante pensare che questa falesia non entra nemmeno nella top 20 delle falesie più alte d’Europa. Per darvi un metro di misura, la titanica Preikestolen in Norvegia (qui trovate il mio post a riguardo) è alta più di 600m, più di 7 volte la falesia che vedete nella foto.

In queste zone, cosi come al Cabo da Roca, nelle giornate “giuste” il vento è talmente potente che saltellando ci si sposta.

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4 Giorni a Stoccolma in Inverno {Viaggio.Tipo}

Stoccolma è una città fantastica, il periodo migliore per visitarla è sicuramente quello estivo (giusto per esser coerente al titolo del post), giornate lunghissime e clima ideale fanno della capitale svedese con i suoi bellissimi parchi e musei una delle città più sorprendenti del nostro continente.

L’inverno a Stoccolma è diametralmente opposto, le giornate cortissime e il buio costante addormentano la città che di fatto si spegne alle 5 del pomeriggio (la cena alle 18 è la regola).

Nonostante questo l’inverno scandinavo è affascinante, la luce mai troppo intensa del giorno e il tramonto delle 14 non possono lasciare indifferente il visitatore.

Strade poco affollate e panorami gelidi, quello che segue è un City-Break invernale di 5 giorni  con 4 giorni utili nella capitale Svedese.

Le attività sono pesantemente condizionate dal fatto che gli spostamenti a piedi vanno ridotti al minimo (a Stoccolma ci sono tanti tunnel e passaggi sotterranei per evitare di camminare all’esterno) e che la maggior parte dei musei chiudono alle 16. 17 massimo.

Se atterrate al minuscolo aeroporto di Skavsta (sembra un mini Ikea) contate un ora e mezza per raggiungere la città. Cercate di soggiornare vicino a Gamla Stan la città vecchia, Stoccolma è una città molto particolare, è fondamentalmente un grande arcipelago di isolette.

  • Giorno 1 – Mattina: Partenza e Arrivo a Stoccolma
  • Giorno 1 – Pomeriggio: utilizzate il resto del pomeriggio per fare un piccolo tour per l’isola
  • Giorno 2 – Mattina: Svegliatevi presto e visitate la vecchia cattedrale a Gamla Stan, prima di pranzo entrate nel Nobel Museum
  • Giorno 2 – Pomeriggio: Tramite battello arrivate al Museo del Vasa, la storia del vascello è molto curiosa, non anticipo nulla.
  • Giorno 3 – Mattina: Esplorate la zona del Normalm coi suoi negozi e visitate il particolare municipio (City Hall)
  • Giorno 3 – Pomeriggio: Dedicate un paio d’ore al fantastico Moderna museet
  • Giorno 4 – Mattina: Prenotate una gita in battello e copritevi bene
  • Giorno 4 – Pomeriggio: Spingetevi verso i bellissimi panorami su GAmla Stan apprezzabili dal Sodermalm, qui volendo c’è un bellissimo museo di fotografia, il Fotografiska
  • Giorno 5 – Mattina: Ritorno

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Stockholm {Photolog}

Skeppsholmsbron . Stoccolma . Gennaio 2015

Non ero mai stato nel nord europa in inverno, il freddo pungente, le poche ore di luce, poche persone in giro, erano tutte cose nuove.

A Stoccolma in Gennaio il sole sorge più o meno alle 9 e tramonta piu o meno alle 2 e mezza di pomeriggio, fondamentalmente è come passare direttamente dall’alba al tramonto. E’ un aspetto che normalmente viene molto sottovalutato dalle persone, quando le ore di luce sono poche, la giornata finisce subito; estremizzando, sembra di non aver quasi vissuto la quotidianità.

L’altra conseguenza di questo fattore è collegata alle normali attività del turista. I negozi e i musei chiudono molto presto la sera perchè si, le 18 è l’orario di punta per la cena.

Tutto ciò crea non pochi problemi nella pianificazione dei punti di interesse da visitare ma in compenso, il fatto che il sole non sia mai alto nel cielo aiuta tantissimo a fare foto interessanti, superato il freddo, è tutto in discesa.

stoccolma

 

Consigli e facts:

  • Stoccolma è sostanzialmente un mega agglomerato di isole, ci si sposta coi battelli
  • C’è un’isola interamente dedicata ai musei (Djurgarden)
  • Non siamo mai riusciti a “mangiare tipico”, gli svedesi non escono a cena in locali svedesi. pare.

La Teoria del Rullino Fotografico

Penso di essere un soggetto con spiccata e lodevole iniziativa nel fare quello che, solo due-tre giorni prima, non avrei nemmeno considerato di intraprendere nella mia vita; l’aver partecipato in tenera età ad un campo estivo rientra tra queste casistiche.

Io sono schiavo di una totale inettitudine per la vita da campo, so montare una tenda in poco tempo, so forse forse contenere un fuoco, so incidere il legno, ma sopravviverei circa mezza giornata nella wild mountain, questo è certo.
Dicevo, con questo spirito di avventura che mi caratterizza, partecipai con rinnovato entusiasmo a questo campo; oltre alle improbabili docce in un fiume gelato, agli improponibili pasti a base di fuliggine e alle indimenticate notti passate in una tenda posta in pendenza, ho un ricordo molto forte di un particolare che esula dal contesto “avventuroso”.
Eravamo tutti piccoli, bambini, a memoria vi parlo di circa 16 anni fa e ci trovavamo disposti in cerchio in una radura completamente contornata da pini altissimi; uno dei capi prese la parola e ci fece un discorso molto lungo, ora le parole esatte sono nella mia testa più nebbiose di una mattinata invernale padana ma ricordo molto bene il concetto chiave:
“Il nostro cervello è la più bella e complicata macchina fotografica esistente.”
Ricordo quindi lo sguardo comune dei miei amici accanto a me, abbastanza sorpreso quanto incredulo; vedendo la perplessità fissa nei nostri volti il capo continuò il discorso lanciando una sorta di sfida:
“fissate per 30 secondi un punto nel panorama e pensate intensamente a cosa vi fa provare, poi chiudete gli occhi continuando a pensarci, riapriteli solo quando siete sicuri che la cosa è diventata vostra”.
Quel giorno guardai la punta di 3 pini, erano i più alti, quello al centro era maestoso e gli altri due leggermente più bassi, il cielo era azzurrino tenue e i tronchi si confondevano con la foresta posta dietro, l’erba verde intenso e la sensazione percepita era quella di un fresco tepore (si, “fresco-tepore”… già da piccolo vendevo ossimori).
Ad oggi, riguardando il tutto, mi rendo ovviamente conto di non aver compiuto una magia fissando mentalmente un momento che ricordo a distanza di 16 anni, il tutto nasce e si ricostruisce probabilmente attorno al ricordo del contesto ma, dentro di me, in quel giorno ho scattato una foto col cervello e la ricordo come se fosse vera, materiale.
…chissà quante pose prevede il nostro rullino.
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La Rocca di Gibilterra

Rock of Gibraltar . Gibilterra . Settembre 2014

Arriviamo a Gibilterra in un tranquillo giorno infrasettimanale, i nostri piani erano quelli di evitare la massa di turisti del weekend.

I primi dubbi ci vengono dal fatto che tutti [tutti] i negozi sono chiusi e la città è adornata da coccarde e striscioni rossi, ebbene si, era il “National Day”. La fortuna a volte […]

Forse non serve specificarlo ma questo minuscolo stato ospita molte curiosità tra cui:

  • E’ uno stato inglese a tutti gli effetti nonostante sia in Spagna. Ha le cabine rosse, i pub col fish & chips (pessimo), la frontiera, i Pound (ma prendono pure gli Euro) e tutte quelle cose che ci son a in UK per dire.
  • Ha un aeroporto che attraversa l’unica strada di accesso al paese, se non ne sapete niente cliccate qui. Meraviglioso.
  • Ha una montagna alta 400 mt collegata con una teleferica
  • Sulla montagna vive una colonia di 250 scimmie (Bertucce di Gibilterra) che ovvimanente ti rubano cibo e oggetti
  • La montagna è costellata di caverne, in una di queste fanno concerti.
  • C’è il monumento relativo a una delle colonne d’ercole.
  • Non è il punto piu basso della penisola iberica.
  • La festa nazionale è il 10 settembre, evitate quel giorno.

Raggiungiamo tramite auto la sommità della montagna e ci troviamiamo nella colonia di scimmie, interessate più agli occhiali da sole e alle macchine fotografiche che al cibo. In generale prendiamo le distanze, alcune erano cattive e grosse, riesco ad avvicinarmi ad una sola che era immobile nel mirare l’infinito, quasi statuaria.

gibilterra
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L’Alhambra di Granada

La meravigliosa Alhambra di Granada si trova sulla cima di un’altura che domina la città. La visita è da prenotare online mesi prima, gli ingressi giornalieri sono fortemente limitati per preservarne i pazzeschi interni.

Visitare questo enorme complesso è un’esperienza che toglie il fiato. Quando arrivi sulla balconata che precede l’ingresso ai Nasrid Palaces e affaciandoti vedi tutta Granada. L’immersione nell’affascinante atmosfera del bellissimo complesso arabo-andaluso patrimonio unesco è totale, assolutamente da non perdere.

Tutto questo, anche se ci sono 42 gradi, un‘aria calda che pare di essere in un forno ventilato e l’esposizione al sole per più di dieci [dieci] secondi potrebbe costarti la vita.

granada alhambra

Alhambra . Granada . Settembre 2014

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