“Arrivai ad una strada che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera”
e ancora:
“Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante.”
Cosi scriveva Carlo Levi in “Cristo si è fermato a Eboli“.
Parole che pesano come macigni e descrivono con una potenza straordinaria l’origine della parabola che porta Matera da vera e propria vergogna nazionale a patrimonio Unesco e poi a Capitale Europea della Cultura 2019.
Nel video che segue ho raccolto alcuni dei panorami più belli sui sassi ma vi assicuro che rendere il fascino unico e malinconico di questa spettacolare città è per molti versi una sfida persa in partenza.
Consigli e Curiosità:
- I sassi di Matera sono di proprietà demaniale e fino a 20-30 anni fa erano totalmente disabitati. Abbandonati a se stessi.
- Nel 1952 lo stato italiano impose ai 2/3 degli abitanti dei sassi (17000 persone) di abbandonare le proprie case per trasferirsi nei nuovi rioni.
- Consiglio una visita al Palombaro Lungo, una storia incredibile. E’ una enorme (ENORME) cisterna scavata nel ‘700 per la conservazione dell’acqua. Successivamente caduta in disuso è stata murata e dimenticata senza chiuderne la falda che la alimentava. Negli anni ’90 nel corso di alcuni scavi è stata scoperta, quasi piena d’acqua. Fino a quel momento, Matera ha quindi convissuto inconsapevolmente con una bomba da 5 MILIONI di litri d’acqua pronta ad esplodere. Oggi è stata svuotata ed è totalmente visitabile.